La Storia

La storia del marchio Bianchi ha inizio nel 1885, quando Edoardo Bianchi aprì la sua prima bottega a Milano, iniziando la costruzione di bicicli e fu il primo in Italia a passare dalle gomme piene a quelle con camera d’aria (Dunlop) nel 1888. Nel 1901 fu prodotta la prima bicicletta a motore, mentre nel 1903 furono presentate le prime autovetture con tre o quattro rapporti di velocità.

Tazio Nuvolari su Bianchi

Nel 1924 la Bianchi debutta nel mondo del motociclismo sportivo con Tazio Nuvolari e successivamente vi saranno campioni a conseguire continui trofei, come Amilcare Moretti e Dorino Serafini (anni ’20 e ’30), Remo Venturi e Silvio Grassetti (anni ’50 e ’60).

Nel 1945, per quanto riguarda il ciclismo, arriva alla Bianchi un futuro grande campione: Fausto Coppi, che rimase 15 anni legato a questo marchio. Successivamente la storia ciclistica sportiva (dagli anni ’70 ad oggi), ricorda Felice Gimondi, Gianni Bugno e Marco Pantani.

Dopo una ripresa economica post-bellica con la progettazione di vari modelli motociclistici (Aquilotto, Bianchina, Tonale, Stelvio, etc.), subentrò un periodo di crisi fino ad arrivare alla chiusura definitiva nel 1964.

La Bianchi ha prodotto autoblindo (dal 1915 al 1918), biciclette, motociclette, autovetture (fino al 1940) moto da cross, autocarri, motori fuori bordo e scafi in vetroresina (alla fine degli anni ’50).

Personaggi celebri e grandi nomi nella storia motociclistica della Bianchi.

Tazio Nuvolari sulla Bianchi 350 Bialbero Freccia Celeste

Nuvolari è stato uno dei più grandi piloti della storia automobilistica e motociclistica italiana.
Nato a Castel d’Ario il 16 novembre 1892, è morto a Mantova l’ 11 agosto 1953.
La sua carriera sportiva va dal 1920 al 1950 e viene ricordato con i pseudomini di “Mantovano volante” oppure di “Nivola”.
Con la Bianchi ha corso dal 1924 al 1927 con la mitica Freccia Celeste 350 cc, cimentandosi anche con le auto e precisamente con la Bianchi Tipo 18 e 20.

Negli anni seguenti si dedicò esclusivamente all’automobilismo alla guida di Bugatti, Alfa Romeo, Cisitalia, Ferrari.

Serafini, Benigni e Ribuglio

Il grande campione, che alla guida di una 500 bialbero (189 km/orari), tornò a fare primeggiare il nome Bianchi dal 1935 al 1938, vincendo al Circuito del Lario ed in vari Gran Premi.
Nel 1936 è nuovamente Campione Italiano sempre con la 500 (lo era già stato una prima volta nel 1933 con la MM classe 175).
Ha collaborato anche con la Benelli – MM – Gilera.
La carriera cominciata nel 1928 come motociclista, proseguirà nel 1948 diventando Pilota di automobili e successivamente, nel 1949 ingaggiato dalla scuderia Ferrari con Villoresi ed Ascari.
Pesarese, classe 1909, è deceduto nel luglio 2000.

Lino Tonti e Dorino Serafini, fotografati in occasione del raduno 7° Bianchi Day svoltosi a Bologna il 22 Luglio1997.

Ingegnere (classe 1922), progettista e responsabile reparto corse, è entrato nel 1958 nella squadra Bianchi ed è l’artefice di numerosi modelli come la MT61, il Sila, il Tonale da corsa e le versioni da cross, la 250 e 350 corsa bicilindrica.
Nella sua lunga e onorata carriera è stato inoltre alla Benelli, alla Macchi e Guzzi.

E’ venuto a mancare nel Luglio 2002. 

La mitica 350 bicilindrica: a sinistra Remo Venturi, a destra Silvio Grassetti, al centro l’Ing. Lino Tonti fotografati in occasione del raduno 10° Bianchi Day svoltosi a Pesaro l’11 Giugno 2000.

Nato a Spoleto il 21 Aprile 1927, si è cimentato dapprima come ciclista per passare poi nel 1950 al motociclismo dove ha gareggiato per 16 anni.

Nel 1954, nella classica Milano – Taranto, ha ottenuto il primo posto assoluto con la Mondial 175, alla media di quasi 97 Kmh.

Successivamente passa alla guida della MV Agusta classe 125 – 250 – 500. Nel 1963 arriva alla scuderia Bianchi alla guida delle bicilindriche 350 e 500 progettate da Lino Tonti (che come ha scritto Roberto Patrignani di questa moto “esempio di come bellezza e meccanica possano fondersi e varcare i confini dell’arte”).

Si piazza in varie gare del Campionato Mondiale al 2° e 3° posto, come pure l’anno successivo nel ’64, ed arrivando alla vittoria in gare svoltesi a Modena e Riccione.

Nel 1966 passa alla Gilera in competizione con Giacomo Agostini che era alla guida della MV tre cilindri.

Nato in provincia di Pesaro il 24 Febbraio1938, ha gareggiato per ben 17 anni, dal 1956 al 1973 alla guida di Benelli, Morini, Bianchi, MVAgusta, Yamaha, MZ.
Ha vinto per tre volte il Campionato Italiano.
Inizia con una Benelli Leoncino 125 per debuttare nel 1959 con la Benelli 250 bialbero e nel 1961 è secondo nel Campionato Seniores alle spalle di Tarquinio Provini su Morini bialbero.
Passa quindi nel 1963 alla Casa Bianchi sulla bicilindrica 350 e 500 progettata da Lino Tonti, vincendo nei circuiti del Belgio e Spagna.
Successivamente lo troviamo alla guida della Morini, della Yamaha e nel 1971 è vice Campione del Mondo su Jawa 350.

È deceduto a Fano il 9 settembre 2018